Patto-educativo-comunita

Patto Educativo di Comunità – Ambito Monte Bronzone Basso Sebino

Tra sussidiarietà e corresponsabilità educativa: il ruolo delle comunità territoriali per la ripresa delle attività scolastiche.

Descrizione

Nel formulare una proposta di si condividono questi pensieri

 L’educazione si estende, in termini di responsabilità, nel tempo: le decisioni del presente hanno conseguenze per la vita delle generazioni future. Pensare all’educazione è pensar alle generazioni future ed al futuro dell’umanità. Educare è sempre un atto di speranza che richiede generosità, invita alla compartecipazione e alla trasformazione della logica sterile e paralizzante dell’indifferenza in un’altra logica capace di accogliere la nostra appartenenza comune.

 Gli spazi educativi devono generare e mostrare nuovi orizzonti, in cui l’ospitalità, la solidarietà intergenerazionale costruiscono una nuova cultura altrimenti si rischia di mancare l’appuntamento con questo momento storico  L’educazione è uno dei modi più efficaci per umanizzare il mondo e la storia. L’educazione è una questione di responsabilità che si trasmette nel tempo di generazione in generazione. Pertanto è un atto esigente, chiede di utilizzare le migliori risorse e di risvegliare la passione.

 Gli spazi educativi dovrebbero essere sinonimo di apertura della mente e del cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti e delle sue dimensioni. E’ importante leggere la diversità non come un ostacolo per l’unità, ma come elemento indispensabile, come orizzonte di possibilità. E’ necessario un concetto di educazione che abbracci l’ampia gamma di esperienze della vita, dei processi di apprendimento e che consenta ai giovani di sviluppare la propria personalità in modo individuale e collettivo. Dobbiamo basare i nostri processi educativi nella coscienza che tutto il mondo è intimamente connesso e che è necessario incontrare altre forme di intendere l’economia, la politica, la crescita e lo sviluppo (dal Videomessaggio del papa nel lancio del Patto Educativo Globale, 12/09/19).

 Non si può educare senza indurre la bellezza, senza indurre la bellezza dal cuore. Forzando un po ‘il discorso, si potrebbe dire che un’educazione non ha successo se non sa creare poeti. Il percorso della bellezza è una sfida che va affrontata. (idem).

 L’essere umano e la natura devono essere considerati nella loro interdipendenza, considerare la questione ambientale come intrinsecamente relazionale, ci impedisce di intendere la natura come qualcosa di separato da noi o come mera cornice della nostra vita. Non si può non includere l’educazione ecologica, che promuove un’alleanza tra l’umanità e l’ambiente, un’educazione ecologica completa.

 L’ educazione è un movimento inclusivo. Una inclusione che va verso chiunque è a rischio di esclusione: per povertà, per vulnerabilità, per selezione sociale, per difficoltà familiari ed esistenziali,… E’ necessario pensare allo sviluppo di spiriti criitici, liberi, capaci di prendersi cura del mondo di oggi, di cercare nuove risposte alle molteplici sfide che la società oggi solleva all’umanità

 L’educazione implica che le nuove generazioni comprendano con chiarezza le proprie tradizioni e culture dentro una prospettiva interculturale

 Oggi l’educazione è rivolta a una generazione che cambia e, quindi, ogni realtà educativa è chiamata a cambiare, nel senso del sapere come comunicare con i bambini/giovani che ha di fronte. Educare richiede entrare in un dialogo leale con loro. E’ quindi necessario concentrarsi sull’educare le domande dei giovani: si tratta di dedicare tempo e spazio allo sviluppo delle grandi domande e dei grandi desideri che abitano i cuori e le menti delle nuove generazioni. Per educare con queste prospettive è necessario assumere che: 3  è necessario integrare conoscenza, cultura, sport, scienza, tempo libero e ricreazione;

 in questo processo di crescita, tutti gli educatori sono chiamati a collaborare, per aiutare i giovani ad essere attivi costruttori di un mondo più solidale e pacifico.  un’educazione di qualità per tutti è una base necessaria per proteggere la nostra casa comune e promuovere la fratellanza umana.

 tutte le istituzioni sono impegnate a “garantire un’educazione inclusiva, equa e di qualità, nonché promuovere opportunità di apprendimento permanente, e questo per tutti”.  l’ educazione è un movimento collettivo. Non è mai l’azione di una sola persona o istituzione. La scuola si costituisce come un centro alla cui operosità e ai cui benefici devono partecipare le famiglie, gli insegnanti, le varie associazioni che promuovono la vita culturale, civile e religiosa, la società civile e l’intera comunità umana. (Dichiarazione Conciliare Gravissimum educationis)  non si tratta di proporre un’azione o un programma educativi: sono necessari patti-alleanze educative attraverso i quali, mantenendo le differenze reciproche, si decide di mettere le proprie forze al servizio dello stesso progetto, riconoscendo l’altro come un compagno di viaggio.

Dentro queste premesse si possono assumere anche i sette impegni indicati da Papa Francesco nel Videomessaggio al meeting del Global Compact on Education, 15/10/20):

1) Mettere al centro di ogni processo educativo formale e informale la persona, il suo valore, la sua dignità, per mettere in luce la propria specificità, la propria bellezza, la propria unicità e, allo stesso tempo, la propria capacità di relazionarsi con gli altri e con la realtà che lo circonda, rifiutando quegli stili di vita che favoriscono la diffusione della cultura dello spreco.

2) Ascoltare la voce di bambini, adolescenti e giovani ai quali trasmettiamo valori e conoscenze, per costruire insieme un futuro di giustizia e pace, una vita dignitosa per ogni persona.

3) Incoraggiare la piena partecipazione delle ragazze e delle giovani donne all’istruzione.

4) Avere la famiglia come indispensabile educatrice.

5) Educare ed educarci all’accoglienza, aprendoci ai più deboli ed emarginati.

6) Impegnarci a studiare per trovare altri modi di intendere l’economia, la politica, la crescita e il progresso, affinché siano veramente al servizio dell’uomo e dell’intera famiglia umana nella prospettiva di un’ecologia integrale.

7) Salvaguardare e coltivare la nostra casa comune, proteggendola dallo sfruttamento delle sue risorse, adottando stili di vita più sobri e ricercando l’uso integrale delle energie rinnovabili e rispettose dell’ambiente umano e naturale, seguendo i principi di sussidiarietà e solidarietà e della circolare economia.

A COSA SERVONO? I “Patti Educativi di Comunità” sono una modalità di costruzione della “comunità locale” che si assume la responsabilità di essere “educante” e per questo capace di assumere i percorsi di crescita e educazione delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi come propria responsabilità. Individuando come priorità la cura e la presa in carico delle situazioni di maggior fragilità, lavorando per rimuovere le disuguaglianze e per prevenire e contrastare la povertà educativa I patti territoriali riconoscono la funzione costituzionale della scuola e gli obiettivi del sistema pubblico di istruzione e li sostengono. Per questo non sono, e non devono essere, una procedura per svilire la funzione pubblica della scuola attraverso la delega ad altri della propria responsabilità educativa. Sono piuttosto il momento in cui la funzione di istruzione e di formazione alla comprensione del mondo contemporaneo, a cui il sistema scolastico pubblico deve rispondere, si arricchisce delle specificità e delle chiavi di lettura che la dimensione locale suggerisce, favorendo lo sviluppo delle capacità di bambine/i e adolescenti e la crescita delle competenze di cittadinanza di tutte e di tutti. I Patti si basano su un approccio partecipativo, cooperativo, solidale di tutta la società e, per questo – richiamando l’art. 118 della Costituzione – si configurano come strumenti per siglare alleanze territoriali tra scuole, enti locali, soggetti del terzo settore e del civismo attivo centrate sulla pari dignità e sul reciproco riconoscimento di tutti gli attori coinvolti.

Autori

Nicoletta Vitali

Dirigente Scolastico

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